Futuro Nuovo Impianto
Filiera di trattamento
La filiera di trattamento viene dimensionata per il raggiungimento dei limiti previsti dal D.Lgs. 152/06 per lo scarico in fognatura, per il trattamento di una portata di 500 m³/d di percolato (CER 190703) in ingresso (con le caratteristiche suindicati) a cui si aggiungono le relative portate di ricircolo acque madri e di controlavaggio delle restanti sezioni.
Dai dati a disposizione sulle caratteristiche del percolato risulta necessario strutturare una filiera che preveda un pre-trattamento di grigliatura e dissabbiatura, un trattamento di flottazione chimico-fisico seguito da una sezione di ultrafiltrazione ed osmosi inversa. Inoltre si dovrà realizzare una sezione di trattamento fanghi, costituita da una disidratazione centrifuga, così da ridurre il quantitativo di fanghi primari da smaltire in uscita.
La linea di trattamento dovrebbe prevedere, pertanto, la seguente filiera:
- Accettazione e grigliatura con accumulo e sollevamento e dissabbiatura longitudinale per il pre-trattamento del percolato in ingresso e la protezione delle successive fasi e l’invio a serbatoi di accumulo o direttamente alla vasca di accumulo interrata esistente
- Stoccaggio principale del percolato pretrattato per complessivi 900 m³, per permettere il trattamento differito rispetto al conferimento
- Vasca di accumulo interrata esistente da circa 500 m³ con risollevamento a flottatore, per l’omogeneizzazione delle caratteristiche del percolato
- Trattamento primario con chimico fisico mediante flottazione ad aria disciolta per l’abbattimento del carico organico e dei solidi sospesi
- stacciatura e risollevamento per l’alimentazione dell’ultrafiltrazione, per l’eventuale arresto di fiocchi sfuggiti al flottatore
- Ultrafiltrazione su un numero minimo di 3 linee parallele di trattamento aventi potenzialità complessiva sufficiente a garantire il trattamento della portata in ingresso pari a 500 m³/d a cui si aggiungono i ricircoli e ritorni dalle restanti sezioni di trattamento, per la separazione dei solidi sospesi residui e per la rimozione delle sostanze colloidali
- Osmosi inversa a doppio passaggio, realizzata su un numero minimo di 2 linee parallele aventi anch’esse potenzialità sufficiente a garantire il trattamento della portata complessiva in ingresso pari a 500 m³/d a cui si aggiungono i ricircoli e ritorni dalle restanti sezioni di trattamento, per la rimozione della carica organica residua, dei composti azotati e di tutti gli altri microinquinanti
- Evaporazione su due linee parallele, aventi capacità complessiva sufficiente alla riduzione del concentrato prodotto dall’osmosi inversa
- Trattamento di disidratazione meccanica con centrifuga per la riduzione volumetrica dei fanghi primari prodotti dal chimico fisico.
Completano l’impianto le sezioni accessorie di dosaggio reagenti, pressurizzazione e lavaggio, ecc. a servizio delle relative sezioni di trattamento.
Nuova accettazione e pretrattamento
Il percolato in ingresso viene scaricato dall’autobotte ed inviato alla sezione di accettazione e pretrattamento fisico realizzata su due linee, ognuna delle quali costituita da:
- misurazione e registrazione della portata in ingresso
- grigliatura fine del percolato di discarica con separazione solido/liquido, lavaggio del solido con riduzione della sostanza organica e compattazione del solido medesimo al fine di ottenere una riduzione del volume/peso da 40 a 60% in funzione della tipologia del solido stesso
- accumulo miscelato in vasche di transito (numero minimo due linee)
- dissabbiatura e disoleatura aerata del liquido con estrazione miscela acqua e sabbia – su n° 2linee di trattamento
Le acque pretrattate vengono sollevate ai serbatoi di stoccaggio fuori terra oppure direttamente alla vasca di accumulo interrata esistente.
Trattamento chimico – fisico di flottazione e stacciatura
L’effluente dei pretrattamenti di accettazione viene sollevato al nuovo trattamento chimico – fisico di flottazione per la rimozione del carico organico e azotato, installato nel nuovo locale di progetto.
Il refluo in uscita dalla flottazione, viene prelevato ed inviato alla ultrafiltrazione, dopo un successivo passaggio in stacciatura, che costituisce un ulteriore garanzia al trattenimento di eventuali fanghi sfuggiti a tale sezione.
L’unità di trattamento primario per flottazione sarà composta da:
- n°1 unità di flottazione ad aria disciolta, realizzata in acciaio inox completa di dissolutore d’aria tipo, vasca di separazione e raccoglitore di fango superficiale.
- n°1 pompa auto-addescante a lobi, adatta al pompaggio di reflui carichi, per aspirazione e alimento percolato all’impianto di trattamento
- n°1 unità di correzione pH e dosaggio coagulante automatica, composta da mixer statico, loop di controllo pH, gruppo di dosaggio soda, gruppo di dosaggio coagulante
- n°1 unità di dosaggio flocculante costituita da un polipreparatore automatico in acciaio inox per la preparazione della soluzione flocculante da dosare, partendo da polielettrolita fornito in polvere o in emulsione. Unità completa di pompa monovite per alimento soluzione di flocculante al sistema
- n°1 unità di correzione pH costituita da un serbatoio in PRFV, attrezzato con agitatore lento, pH metro digitale, dosaggio di acido per la correzione pH automatica
- n°1 unità di rimozione CO2, costituita da un serbatoio in PRFV, attrezzato con sistema di insufflazione aria inferiore, controllo di livello digitale, stazione di sollevamento e alimento sezione successiva di UF
- n°1 serbatoio in PRFV di alimento / CIP (con controllo della temperatura automatico) unità di ultrafiltrazione UF
- le pompe di sollevamento a monte e valle dell’unità ed il quadro elettrico di comando e controllo.
Il fango chimico primario estratto viene inviato ad un nuovo serbatoio di accumulo mediante elettropompe e da qui viene inviato alla linea trattamento fanghi mediante centrifuga. L’unità di stacciatura è completa dispositivo di lavaggio, di troppopieno, del quadro elettrico, dei collegamenti idraulici ed elettrici e di ogni opera ed accessorio necessario per il funzionamento.
Unità di ultrafiltrazione (UF)
Il refluo prelevato dalla flottazione viene inviato ad un serbatoio di accumulo e da qui alla unità di ultrafiltrazione che è costituita da un minimo di 3 linee parallele aventi potenzialità complessiva sufficiente a garantire il trattamento della portata in ingresso pari a 500 m³/d a cui si aggiungono i ricircoli e ritorni dalle restanti sezioni di trattamento.
Si tratta di unità a membrane tubolari composite in doppia linea parallela per la separazione dei solidi sospesi residui e per la rimozione delle sostanze colloidali complete di unità di alimentazione, ricircolo e controlavaggio, degli accessori quali unità di dosaggio prodotti chimici per CIP automatico a servizio linea di UF, serbatoio di alimento e CIP (con controllo della temperatura automatico) e del quadro elettrico di comando e controllo. L’unità di clearing chimico delle membrane potrà essere in comune per le linee.
Unità di osmosi inversa (RO)
L’osmosi inversa a doppio passaggio è costituita da un minimo di 2 linee parallele aventi anch’esse potenzialità sufficiente a garantire il trattamento della portata complessiva in ingresso pari a 500 m³/d a cui si aggiungono i ricircoli e ritorni dalle restanti sezioni di trattamento, per la rimozione della carica organica residua, dei composti azotati e di tutti gli altri microinquinanti.
L’impianto è costituito da due passaggi di filtrazione disposti in serie.
Il primo passaggio di filtrazione: è un unità a doppio stadio di concentrazione sequenziale con booster di rilancio pressione intermedio, costituita da una filtrazione micronica di sicurezza all’ingresso della sezione ad osmosi, da una stazione di dosaggio del prodotto antiscalante e da una stazione di lavaggio membrane automatica, dotata di sistema controllo della temperatura, per una rapida ed efficace procedura di manutenzione tramite cleaning chimico delle membrane stesse.
Ad ogni fine ciclo di lavoro l’impianto è in grado di provvedere un flussaggio automatico delle membrane con acqua permeata, questo al fine di evitare di lasciare le membrane in condizioni statiche a contatto con il refluo estremamente concentrato, fenomeno che può essere causa di fouling delle membrane stesse.
Le membrane installate in questo primo stadio sono ad alta reiezione salina di tipo sea water a basso sporcamento; questo per ottenere acqua permeata di ottima qualità in base alle ipotesi fatte e di poter operare con il massimo rapporto di recupero possibile.
Il secondo passaggio di filtrazione: è un unità costituita da una stazione di correzione pH in ingresso alla unità, da una stazione di lavaggio membrane automatica, dotata di sistema di controllo della temperatura, per una rapida procedura di manutenzione tramite cleaning chimico delle membrane stesse.
Ad ogni fine ciclo di lavoro l’impianto è in grado di provvedere un flussaggio automatico delle membrane con acqua permeata, questo al fine di evitare di lasciare le membrane in condizioni statiche a contatto con il refluo estremamente concentrato, fenomeno che può essere causa di fouling delle membrane stesse.
Le membrane installate in questo primo stadio sono ad alta reiezione salina a basso sporcamento; questo per ottenere acqua permeata di ottima qualità in base alle ipotesi fatte e di poter operare con il massimo rapporto di recupero possibile.
Le acque effluenti dalla sezione finale di osmosi inversa vengono accumulate nel volume dedicato: una parte delle acque viene utilizzata per i cicli interni di pulizia delle membrane di ultrafiltrazione e dell’osmosi e per la rete interna lavaggi ed acque tecniche.
Linea trattamento concentrato con evaporatore (EV)
Il concentrato in uscita dalla osmosi inversa a doppio stadio viene accumulato in un ulteriore serbatoio ed inviato alla sezione di evaporazione costituita da almeno 2 linee di evaporazione per il trattamento dei liquidi a base acquosa costituiti dal concentrato di osmosi inversa.
Si tratta di un’apparecchiatura realizzata su moduli in acciaio inossidabile per installazione all’esterno che opera secondo il principio della circolazione naturale con l’impiego mirato di calore e circolazione in uno scambiatore di calore verticale a fascio tubiero. Per il raggiungimento di una certa turbolenza, nonché per l’estrazione di vapore e distillato della migliore qualità possibile, la separazione delle fasi acqua/vapore avviene in un separatore a centrifuga.
La circolazione naturale ad elevata turbolenza ed il continuo effetto di lavaggio garantiscono la pulizia delle superfici dello scambiatore di calore ed impediscono la formazione di incrostazioni. Grazie alla disposizione verticale delle superfici dello scambiatore di calore è pressoché da escludere un deposito di sostanze galleggianti su tale superficie.
I distillati ottenuti vengono scaricati in un serbatoio tampone centrale e da qui ripompati nei lavaggi.
I residui dell’acqua di lavaggio vengono concentrati nell’evaporatore e scaricati in modo discontinuo al raggiungimento della concentrazione massima prevista.
Il raggiungimento della concentrazione finale viene comandato e controllato in modo automatico. Se è trascorso il tempo previsto per la concentrazione di ciascuna carica o si è superato il titolo salino e con ciò un previsto aumento della temperatura di distillazione, si ha lo svuotamento, automatico e senza ulteriori aggregati o pompe, dei residui, che vengono pressati in un serbatoio per concentrati.
L’apparecchiatura è completata con tutti gli accessori necessari al funzionamento, dispositivi di dosaggio del liquido antischiuma e del quadro elettrico e di comando e controllo.
Linea trattamento fanghi primari
I fanghi prodotti dal trattamento primario con chimico fisico vengono trattati nello stesso locale con disidratazione fanghi mediante centrifuga. A monte della centrifuga verrà installato un serbatoio di accumulo dei fanghi in modo da dare flessibilità al trattamento di disidratazione. I fanghi disidratati sono destinati allo smaltimento in discarica mentre le acque madri vengono inviate al volume di accumulo iniziale quindi ricircolate in testa all’impianto.
La centrifugazione è un processo fisico che applica la forza indotta dalla velocità di rotazione di un cilindro sul fango in esso contenuto, al fine di separare la fase solida da quella liquida grazie alla diversa densità delle due fasi.
L’apparecchiatura di disidratazione consiste in un tamburo rotante ad asse orizzontale al cui interno è presente una coclea che ruota con velocità differenziale rispetto al tamburo stesso. Il fango, per mezzo di una pompa monovite e previa addizione di polielettrolita, è alimentato all'interno della centrifuga dove, con l'ausilio della forza gravitazionale molto elevata (oltre 3000 g), avviene la separazione dell'acqua dalle parti solide. Attraverso aperture di stramazzo regolabili, nella parte posteriore del cilindro vengono scaricate le acque chiare (centrato), separate dai solidi. L'ingresso del fango avviene nello stesso lato di scarico del centrato. Il solido, grazie alla velocità differenziale della coclea interna, viene trasportato alla bocca di scarico. I fanghi disidratati vengono raccolti in un cassone di scarico posto nello stesso locale; il surnatante prodotto viene inviato a monte del trattamento.
La centrifuga sarà inoltre dotata di unità di poli-preparazione e dosaggio e risulterà completa di tutto il piping necessario all’alimentazione e rimozione dei fanghi ed al dosaggio dei reagenti.
Impianti elettrici
Il progetto prevede l’ampliamento dei processi svolti all’interno dell’impianto e, pertanto, impone una rivisitazione dell’impianto elettrico con una nuova cabina di trasformazione e la realizzazione di nuovi quadri di potenza in prossimità del nuovi punti di maggior assorbimento del sistema.
I quadri locali e a bordo macchina saranno alimentati da un nuovo quadro generale BT (POWER CENTER). In tutta generalità si è previsto di costruire una nuova cabina di trasformazione.
All’interno di tale cabina, su locali dedicati, verranno posizionati il nuovo quadro MT, n.1 trasformatore in resina da 1.700 kVA, ed il nuovo quadro generale di BT. Da tale quadro si alimenteranno i nuovi quadri di potenza.
Per la distribuzione delle nuove vie cavi e la posa delle linee di alimentazione dei nuovi quadri di zona e dei quadri di servizio ausiliari a partire dal nuovo quadro generale BT saranno realizzati nuovi cavidotti interrati.
Le vie cavi, calate/derivazioni, per l’alimentazione delle utenze in campo, nei vari edifici/ambienti esterni, saranno costituite relativamente alla dorsale da canalizzazioni forate in acciaio zincato a caldo dopo la lavorazione (coperchi solo nei tratti verticali) e nelle parti terminali da tubazioni in acciaio rigide/flessibili, con grado di protezione commisurato all’esigenza d’impianto.
Il sistema di illuminazione interno nei locali d’impianto e nei tunnel di collegamento risulta costituito da lampade fluorescenti con corpo e calotta di copertura in policarbonato. L’illuminazione dell’area esterna è garantita da armature stradali lungo le vie di transito.
In sintesi, pertanto, per l’adeguamento dell’impianto elettrico, si prevedono:
- Nuova cabina di trasformazione MT/BT
- Quadro MT
- Quadro BT
- Quadro di sottozona nuove opere
- Impianti elettrici di servizio all’edificio
- Impianto elettrico di illuminazione interna ed esterna (area impianto)
Impianto di supervisione telecontrollo ed teleassistenza
Si prevede un impianto di supervisione, telecontrollo e teleassistenza dell’impianto di trattamento con la possibilità per il controllo e la gestione dell’impianto a distanza attraverso rete Ethernet Internet o linea telefonica ISDN completa di software, processore di comunicazione, rete Ethernet, router per un collegamento in Internet e cosi la possibilità di un controlla a distanza, sistema di tele allarme tramite invio di SMS da linea telefonica mobile a numeri di telefono impostabili degli operatori.
Opere civili
Le opere di progetto prevedono di realizzare, all’interno della stessa area della discarica ed in posizione affiancata all’impianto di trattamento mobile in container, le seguenti opere:
- un’area di pesa e accettazione del percolato grezzo in arrivo e di trattamento (grigliatura e dissabbiatura)
- un’area di stoccaggio principale del percolato in serbatoi fuori terra costituita da una vasca di posizionamento e contenimento degli stessi serbatoi
- un nuovo locale confinato di trattamento primario chimico fisico in cui trova anche posto il trattamento dei fanghi prodotti
- un nuovo locale di affinamento confinato in cui sono posizionate le apparecchiature di ultrafiltrazione ed osmosi inversa
- un’area di posizionamento degli evaporatori per il trattamento del concentrato da osmosi inversa
- un’area secondaria di posizionamento dei serbatoi fuori terra a servizio della sezione di affinamento, che amplia il parco serbatoi esistente
- l’adeguamento della vasca interrata esistente (500 m³) con funzione di miscelazione del percolato pretrattato prima dell’invio al chimico fisico
- il riposizionamento delle pese a servizio della discarica e dei relativi box accessori.
Il progetto prevede infine la sistemazione della viabilità interna all’area per ottimizzare i flussi di automezzi all’interno e le relative operazioni di pesa sia in ingresso che in uscita. In prossimità dell’accettazione verrà inoltre realizzata una nuova pesa, mentre quelle esistenti della discarica saranno spostate in posizione più congrua alle operazioni necessarie alla discarica.
Nuovi locali trattamento
Il progetto prevede la realizzazione di nuovi locali confinati per il posizionamento delle macchine di trattamento del percolato.
In particolare si prevede:
- un nuovo locale confinato di trattamento primario chimico fisico in cui trova anche posto il trattamento dei fanghi prodotti
- un nuovo locale di affinamento confinato in cui sono posizionate le apparecchiature di ultrafiltrazione ed osmosi inversa entrambe realizzati con struttura e pannelli prefabbricati in c.a.
Gli stessi locali saranno dotati di adeguate aperture per l’accesso e il prelievo dei materiali di risulta e per l’installazione delle unità di trattamento.
Sistemazioni area e viabilità interna
Il progetto prevede infine la sistemazione della viabilità interna all’area per ottimizzare i flussi di automezzi all’interno e le relative operazioni di pesa sia in ingresso che in uscita.
Verrà mantenuta la viabilità intorno al nuovo edificio ed all’area esistente trattamento percolato, con la possibilità di girare attorno all’impianto per raggiungere tutte le sezioni di trattamento e per le eventuali operazioni di manutenzione e/o prelievo delle macchine. In prossimità dell’accettazione verrà inoltre realizzata una nuova pesa a servizio delle autobotti di trasporto del percolato.
CARATTERISTICHE SCARICO
Il percolato trattato inviato in scarico dovrà avere le seguenti caratteristiche oltre a quanto previsto dal D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. per lo scarico in fognatura.
Permeato RO doppio passaggio | ||
---|---|---|
COD | <500,0 | ppm |
BOD | <250,0 | ppm |
SST | 200 | ppm |
NH4+ | <30,0 | ppm |
SO4-- | -- | ppm |
Cl- | <1200,0 | ppm |
CONSUMI ENERGETICI ATTESI E POTENZA INSTALLATA
Le opere di progetto sono state dimensionate tenendo conto dei seguenti consumi specifici parametrici e delle potenze installate di seguito indicate.
Data di ultima modifica: 18/01/2017
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